Fare Advertising Online (ads) è un’attività efficace e strategica in ottica di conversione: la pubblicità pay-per-click (PPC), infatti, ha maggiori probabilità di attrarre l’utente nella fase finale del funnel d’acquisto e di stimolarne l’azione di conversione (per esempio acquisto online).
Ma quale piattaforma utilizzare per fare pubblicità online? Le opzioni di paid advertising sono principalmente due: Google Ads o Facebook Ads. Dove investire, quindi, tempo e risorse, oltre a quelle già spartite tra SEO e Social Media Marketing? È meglio scegliere una piattaforma powered by Google, il motore di ricerca leader nel mondo capace di elaborare 40.000 ricerche al secondo, oppure optare per la piattaforma di proprietà Facebook, visitata ogni giorno da 1,45 miliardi di utenti attivi?
Facciamo un po’ di chiarezza su affinità a differenze, pro e contro delle due piattaforme di paid advertising.
Cos’è il funnel di acquisto?
Il funnel di vendita è un processo che consiste in una serie di azioni strategiche volte ad attrarre gli utenti e portarli fino al momento della conversione.
Il modello utilizza l’imbuto come analogia perché devi immaginarlo proprio con la sua forma a cono rovesciato. Nella parte in alto, più larga, devi attrarre il maggior numero di lead, ovvero persone che mostrano interesse per il tuo prodotto o servizio. Queste passeranno varie fasi fino ad arrivare all’ultima quella della conversione. Questa parte è più stretta proprio perché le vendite non sono tante quante le acquisizioni iniziali.
Ma torniamo al punto di partenza: le ads, senza ombra di dubbio, sono in grado di aumentare le conversioni all’acquisto, ma che differenze ci sono tra le Google Ads e le Social Ads?
Social Ads vs Google Ads
Il primo strumento, Facebook Ads, permette di visualizzare gli annunci a pagamento, organizzati in campagne, su tutte le piattaforme che compongono l’ecosistema Meta: oltre che su Facebook, quindi, su Instagram, Messenger, nelle Stories (sia Ig che Fb), sui vari Marketplace e attraverso il cosiddetto Audience Network.
Google Ads invece permette agli inserzionisti di pubblicare annunci non solo sulla pagina dei risultati di ricerca di Google (è la cosiddetta rete search, che mostra annunci strettamente testuali) ma anche sulla rete display (annunci visuali su milioni di siti web, che coprono il 90% degli utenti internet a livello mondiale), su YouTube (quindi video) e su App. Anche gli annunci Google Ads sono organizzati in campagne.
#1 Targeting: per segmentare il pubblico
Fare targeting in modo efficiente e appropriato è un’attività fondamentale nel set-up di qualsiasi campagna pubblicitaria.
Le Facebook Ads offrono un’ampia gamma di filtri di targeting per segmentare il proprio mercato in base a:
- Comportamento d’acquisto che comprendere, per esempio, Profilo dell’acquirente, Abbigliamento, Cibo e bevande, Salute e bellezza, ecc.
- Life Event (eventi della vita), ossia le esperienze che un utente, in base alla sua fascia d’età e alle informazioni rilasciate a Facebook, sta vivendo o potrebbe apprestarsi a vivere (matrimonio, acquisto di una casa o di una nuova auto, ecc.).
- Segmenti di pubblico personalizzati, importando i propri elenchi di contatti telefonici o e-mail all’interno di Facebook, oppure selezionando persone specifici tra i follower.
- Segmenti di pubblico simile (lookalike audience) per targetizzare potenziali consumatori con attributi simili a quelli del pubblico già coinvolto in precedenti campagne.
Le Google Ads permettono di mostrare a un utente annunci basati sulle sue specifiche preferenze. Tuttavia, non ha accesso alla mole di dati social altamente dettagliati di cui invece Facebook è in possesso. In questo caso, quindi, la pertinenza degli annunci dipende dai termini di ricerca utilizzati. Ciò significa che le opzioni di targeting di Google sono limitate a:
- Parole chiave in combinazione tra loro per far apparire un annuncio in corrispondenza di una specifica ricerca.
- Località, visualizzando gli annunci PPC in base alla posizione geografica, escludendo specifiche aree per migliorare il targeting, oppure selezionando l’opzione “nelle vicinanze” per creare una zona attorno alla posizione desiderata.
- Pubblico, con la possibilità di creare elenchi di utenti che, per esempio, hanno visitato un sito web, hanno determinati interessi e affinità.
- Lingua, includendo o escludendo specifiche lingue dalle ricerche.
- Dispositivo, creando annunci ottimizzati per la fruizione da mobile o per utenti da PC.
#2 Cost-Per-Click: efficienza dei costi.
Una differenza significativa tra le due piattaforme è il costo per clic.
Facebook Ads propone tariffe convenienti per clic, Google Ads# ha invece costi per clic più alti. Il motivo è semplice: Google, a differenza di Facebook che è in grado di comprendere quando c’è un interesse generale, conosce precise informazioni sui prodotti venduti online e su quante persone effettivamente li cercano.
Nonostante le differenze di costo, tuttavia, è bene ricordare che le metriche più appropriate per misurare l’efficacia di una campagna di Advertising Online sono il Costo Per Acquisizione (CPA) e il tasso di conversione. In questo caso, Google Ads risulta generalmente più conveniente rispetto a Facebook Ads.
#3 Posizionamento
- La rete search di Google obbliga ai soli annunci testuali, che però possono diventare visuali sulla rete display.
- Meta si presta perfettamente alle logiche visuali: immagini e video brevi sono perfetti per essere veicolati in Facebook, Instagram e nelle relative Stories.
Se stai facendo awareness, è necessario prediligere la potenza dell’immagine e del suono; per questo la soluzione ideale è Meta. Se invece vuoi intercettare utenti locali che già stanno cercando un servizio simile al tuo, è probabilmente sufficiente un annuncio scritto (scegli Google rete search).
#4 Brand Equity: quanto conta il valore del marchio.
Parlando di valore del marchio (Brand Equity), emerge una differenza significativa tra le due piattaforme:
Facebook Ads tiene in considerazione diversi attributi relativi al valore del marchio, quali la riprova sociale e il passaparola: è più probabile che un potenziale cliente risponda positivamente a un annuncio se anche un suo amico o familiare l’ha già fatto o ha apprezzato un prodotto o un marchio.
Mentre per quanto riguarda le Google Ads, quando un utente clicca su un annuncio, viene reindirizzato alla pagina di destinazione (Landing Page) dove testo, grafica e informazioni sul prodotto contribuiscono all’acquisizione del cliente o alla sua fidelizzazione.
Ma allora: quale scegliere?
Sebbene Google Ads sembri l’opzione giusta per ottenere vendite immediate e maggiori profitti, è difficile eguagliare Facebook Ads in termini di lead generation e brand awareness. Ecco allora, in conclusione, una lista di Pro e Contro di entrambe le piattaforme di pubblicità a pagamento:
Facebook Ads: i Pro
- Le operazioni di targeting e tracking sono facili e intuitive.
- Permette di ottenere traffico social.
- Sul breve termine è economico.
Facebook Ads: i Contro
- A lungo termine è più costoso.
- Il pubblico potenzialmente non è interessato.
- Il targeting non può essere limitato a uno specifico intervallo temporale.
Google Ads: i Pro
- Offre strumenti evoluti per l’analisi e la misurazione.
- Permette di accedere a dati dettagliati.
- Considerato il numero di persone che ogni giorno usa Google, il pubblico potenziale di un annuncio è veramente vasto.
Google Ads: i Contro
- Richiede tempo.In base al settore merceologico e al mercato di riferimento, il CPC può essere costoso.
- Il targeting social è limitato.
- Mancano funzionalità social e multimediali.
Concludendo. Google Ads VS Facebook Ads, chi vince?
La risposta alla domanda “devo fare Google Ads o Facebook Ads?” è il proverbiale “dipende”.
Quando usare solo Google Ads?
Quando la domanda da intercettare è evidente e hai calcolato come rientrare dell’investimento in pubblicità, Google Ads è lo strumento ideale.
Il discorso è ancora più valido per chi offre servizi o prodotti a livello locale. Se sei un pasticciere di Asti, ti sarà sufficiente comprare le inserzioni per parole chiave tipo “pasticciere Asti” e realizzare la landing page corrispondente per intercettare traffico in target.
Idem per la generazione di contatti in ambiti molto specifici. Un produttore di pompe oleodinamiche non avrà problemi a posizionare i propri annunci Google Ads su parole chiave probabilmente poco presidiate, e quindi economiche.
Quando usare Social Ads?
I settori orientati al brand, come il food e il fashion, possono utilizzare gli annunci su Meta all’incirca come utilizzerebbero la pubblicità in televisione. Facebook Ads è l’ideale per i settori dall’inclinazione brand e community.
Basta pensare ai marchi dell’alta moda, i cui utenti difficilmente si accontenterebbero di un eCommerce, ma preferiscono continuare a rivolgersi a una rete retail forte e perfettamente integrata nell’experience del brand.
Questo non toglie che Facebook Ads possa dare ottimi risultati a livello locale: ristorazione ed eventi, ad esempio, quasi non hanno bisogno di avere un sito web, dato che possono fare tutto all’interno delle piattaforme Meta.
Un altro ambito che può beneficiare dall’utilizzo esclusivo delle Facebook Adsè il mondo delle startup che, lavorando con prodotti o servizi originali, non hanno una domanda manifesta da intercettare. Lo stesso vale per servizi di micro nicchia.
Infine, quando devi documentare i servizi professionali che offri, il social advertising è in genere lo strumento migliore. Non solo Facebook e Instagram, quindi: anche le LinkedIn Ads funzionano molto bene da questo punto di vista.